
Realtà Virtuale: dal 3D al fotorealismo
Realtà Virtuale: dal 3D al fotorealismo
Pubblicato il
5 Maggio 2025
Intervista a Andrea Zaratani, a cura di Laura Domenichini

Andrea Zaratani
Ingegnere, Direttore generale di PiùSicurezza.
Figura specializzata, opera da anni nel campo della Sicurezza sul Lavoro.
Coordinatore Sicurezza e Responsabile lavori.
Consulente sicurezza aziendale e nei cantieri.
L’intervista riportata rappresenta l’approfondimento del nuovo progetto sulla Realtà Virtuale che PiùSicurezza ha ideato insieme a Protesa, azienda del gruppo SACMI.
Realtà virtuale: dal 3D al fotorealismo
Esperienze immersive nel campo della formazione sulla sicurezza
Andrea Zaratani introduce il nuovo progetto sulla Realtà Virtuale fotorealistica a partire dalle considerazioni che l’hanno originato.
“Le esperienze in Sacmi hanno fatto da guida. Già da alcuni anni e con grande interesse e successo vengono infatti utilizzate, a supporto delle attività formative sulla sicurezza, esperienze in 3D standard. Nel tempo è nata la voglia di migliorare ulteriormente tali esperienze alla luce di alcune limitazioni”.
“Le grafiche utilizzate e le immagini sono alcuni esempi di limitazione dello strumento, ma non solo, essendo un prodotto francese anche le procedure non sono coerenti con quanto previsto in Italia e i pericoli che si possono rilevare sono standard e non personalizzabili”.
Per questo, prosegue Zaratani, “nasce l’idea di approfondire, volendo creare un progetto nuovo maggiormente aderente alla realtà produttiva italiana e successivamente personalizzabile ad ogni ambiente di lavoro”.
“Il primo passo, nella realizzazione del progetto, è stato quello di coinvolgere un’azienda con grande esperienza tecnologica nell’uso di rendering e immagini in 3D”. “L’azienda che si è scelto è PROTESA. “Il passaggio successivo è stato quello di trovare un’azienda cliente, disponibile a fare un percorso di ricerca e sviluppo, utilizzando i propri spazi di magazzino, i macchinari e le procedure interne. L’azienda coinvolta nel progetto pilota è SACMI con un progetto vero, concreto, al momento in itinere”.
“Inoltre abbiamo iniziato a creare una demo di un capannone in tridimensione, scansionato con i macchinari e i pericoli per far “toccare con mano” ad un cliente il risultato finale a cui si può tendere con il progetto”. “Questo progetto è adattabile ad ogni azienda, impostando il lavoro su ambientazioni interne come capannoni, magazzini, reparti operativi”. “Per le aziende che hanno attività invece all’esterno il progetto è comunque fattibile, con adattamenti”. Ma entriamo più nel merito del progetto.
“Per la realizzazione del progetto all’interno di un’azienda cliente occorre entrare nel merito dell’attività caratteristica, accompagnati da una figura tecnica come un RSPP o un HSE Manager, al fine di cogliere le personalizzazioni specifiche dell’ambiente di lavoro sul quale si vuole adattare il progetto”. “Da questa fase inizia la parte più tecnologica del progetto con la scansione degli ambienti con uno scanner in 3D e la riproduzione digitale degli stessi”. “Vengono poi inseriti gli errori, i macchinari, i DPI e le situazioni corrette”. “I rilievi vengono inseriti nel software e si crea l’esperienza concreta che viene caricata sul visore”. “Il prodotto finale è un visore in 3D sul quale viene caricata l’esperienza”.
L’applicazione principale del progetto è l’ambito formativo sulla sicurezza sul lavoro, ma la flessibilità dello strumento ne amplia l’utilizzo anche per percorsi rivolti a nuovo personale o a presentazioni aziendali. Infine conclude Zaratani “i principali VANTAGGI nell’implementazione del progetto:
- attirare maggiormente l’attenzione dei lavoratori con una maggior efficacia in termini di risultato della formazione;
- sviluppo dell’apprendimento attivo, attraverso l’esperienza diretta;
- personalizzazione del progetto, inserendo i rischi più frequenti negli spazi scelti con sviluppo delle procedure aziendali corrette.
Per informazioni sul progetto e visione demo contatta [email protected]